Ceccio e Benny, il nostro Blog

Lunedi 04 Maggio

 

 

  
 
  
Langeais e Villandry

Langeais e Villandry

3° Giorno di Viaggio: Lunedì 4 Maggio 2009

Tappa: Langeais e Villandry

Km Giornalieri: 173

Pieni effettuati: 3

Consumo medio: 15 km/l

 

 

 

 

 
 

 
 

 

 

 

"Piccolo" castello

"Piccolo" castello

Al mattino ci alziamo alle 08.30, la colazione, da fare rigorosamente tutti insieme, è alle 09.00. I prodotti dell’agriturismo sono fantastici, marmellate fatte in casa, pane fatto in casa, latte, caffè, miele e tante altre sfiziose leccornie, noi siamo sempre gli ultimi a sederci a tavola

Denny alla fine ci dice di avere un itinerario “speciale” per chi gira quelle parti in moto, che alla fine ci porterà a toccare i castelli di Langeais e Villandry. Subito  decidiamo di fidarci delle sue “dritte”; chi meglio di lui può consigliarci la retta, è proprio il caso di dirlo, via???

Fra le altre cose, il suo itinerario toccava vari castelli minori, ma di altrettanta bellezza, ed a volte sconosciuti ai più solo perché mai stati teatro di grandi eventi storici, ma solo la residenza privata di Baroni, Conti o signorotti del posto. Ed è proprio questo il caso del primo Castello “sconosciuto” che ci si presenta nella Valle della Loira. Ci appare in mezzo ai boschi dal nulla, con le sue piccole ma incantevoli torri, che spuntano qua e la tra gli alberi. Come nelle fiabe, il giardino privato è curato in una maniera maniacale ed ovviamente non poteva mancare il classico cavallo (perlomeno non bianco).

Così ci si presenta la Loira, in tutto il suo splendore. Vallate sterminate, coltivazioni di fiori gialli che inebriano al passaggio i nostri caschi, boschi fitti e puliti, strade di un asfalto così perfetto che percorrerle ,anche le più sconosciute e meno battute, è un piacere. Pensare solo che il primo giorno, durante una indecisione del navigatore, siamo finiti vicino ad un fienile con una sola via d’accesso, dove era ovvio che i mezzi di passaggio più frequenti fossero trattori, aratri, camion. Ebbene, anche quella strada era di un asfalto così liscio che siamo rimasti a bocca aperta.  Abituati alle strade romane, dove prima di uscire in moto devi farti il segno della croce, sembrava di essere nell’olimpo motociclistico.

Campi di Colza

Campi di Colza

Ponte sul fiume Loira

Ponte sul fiume Loira

Comunque, lasciato alle spalle il primo castello è tutto un susseguirsi di piccoli “village” come vengono chiamati qui ( noi diremmo paesini), tutti magnificamente tenuti e curati; a farla da padrone sono le villette, principalmente ad un piano e curate nei minimi dettagli. Per strada è un susseguirsi di lilium bianchi, rosa, viola, profumatissimi. Il “village” che più ci è piaciuto in questa prima giornata è stato AMBILLOU.

Piano piano raggiungiamo la nostra prima meta “ufficiale” per così dire, ovvero il castello di LANGEAISE. Ecco, adesso il primo problema che ci siamo trovati ad affrontare in terra straniera è stato quello di dove parcheggiare la moto. Premesso che in Francia il parcheggio per le moto non è previsto in nessun posto, ci ritroviamo con il dilemma di dove poter parcheggiare senza creare alcun problema. E si, perché se in Italia bene o male si sa come muoversi, quando vai in terra straniera non sai mai cosa aspettarsi. La preoccupazione più grande era quella di veder rimossa la moto per un divieto di sosta strano, o per un parcheggio non proprio civile sul marciapiede.

Alla fine, per toglierci il dubbio, chiediamo all’ufficio del turismo e loro, dopo una rapida consultazione, ci rispondono semplicemente che in primis non ci sono parcheggi riservati per le moto, e poi che possiamo parcheggiare ovunque, purchè in maniera civile (eheh, avranno visto la targa italiana???). Decidiamo infine di parcheggiare al posto delle macchine, ma comunque in una zona non troppo battuta, la prudenza non è mai troppa.

Il castello, di per se niente di eccezionale, è comunque quello che ha mantenuto negli anni il miglior arredo originario, ed è per questo che avevamo già deciso di visitarlo.  E’ un castello medievale e presenta una vista spettacolare sul fiume Loira; grazie all’accesso ad una parte di cinta muraria rimasta bene o male intatta nei secoli e ripristinata per offrire una veduta panoramica sul paese stesso e appunto, sul fiume, che scorre poco distante. Per chi come me di arazzi guglie e mobili antiche non importa nulla, diciamo che la visita a questo castello può limitarsi anche alla sola “contemplazione” delle mura esterne; prezzo per la visita 8.20 euro a persona.
Cartello Turistico

Cartello Turistico

 
 
Villandry visto dai suoi giardini

Villandry visto dai suoi giardini

Nel raggiungere il secondo castello, VILLANDRY, ci siamo imbattuti nel Carrefour,  il centro commerciale, e ci siamo fatti una bella Coca Cola (li ce l’hanno anche alla fragola ma a noi non è piaciuta) e una baguette al prosciutto (per capire le scritte sulle confezioni ci abbiamo messo un’ora); tanto per non farci mancare nulla e completare un consono pasto, abbiamo preso anche due coppe malù.

Il castello di Villandry è davvero splendido, immerso in un area verde immensa. Gli interni abbastanza scarsi, non sono nulla di eccezionale, ma il giardino è uno dei più belli che abbiamo incontrato in Francia. Pensate che una parte è fatta esclusivamente con degli ortaggi; i cavolfiore la facevano da padrone mentre il radicchio rosso dava colore al tutto. Il prezzo, per l’accesso al castello comprensivo di una audio guida, è stato di euro 21.

Verso le 17 ci si è posto il problema se raggiungere il castello di AZEU-LE-RIDEAU o la città di TOURS.

Deciso che di manieri per oggi ne avevamo avuto abbastanza, abbiamo virato verso Tours. Purtroppo, essendo una città relativamente grande, tutto il fascino della Loira è venuto a mancare, e a parte il municipio e il palazzo di giustizia, il resto non era un granchè.

Sulla strada del ritorno, il navigatore ci ha fatto una graditissima sorpresa. Da dietro una strada sterrata che avevamo preso per rientrare, ad un certo punto è sbucato un fantastico mulino d’altri tempi. Cosa ancora più gradita, durante il consueto rituale delle fotografie, un simpatico signore di una certa età forse incuriosito o forse semplicemente oltremodo cordiale, ci si è avvicinato e ha cercato di raccontarci la storia di questo mulino e del suo funzionamento; la cosa ci ha fatto davvero piacere.

Che faticaccia

Che faticaccia

 

Infine alle 20.00 eravamo in albergo, pronti per andare a cena. Il ristorante, a pochi km dall’agriturismo, ci era stato consigliato da Denny, ma non era niente di che, anzi.

Vecchio Mulino

Vecchio Mulino

Alle 21.00 eravamo già nella nostra stanza, stanchi ma felici di questo nostro primo giorno nella valle.

 
 

Tanto per la cronaca, alle 22.00 c’era ancora parecchia luce. La parte nord della Francia ha due ore di fuso orario di differenza da noi e solo per uniformarsi all’orario Europeo ha in realtà il nostro stesso orario.

 

 

Domenica 03 MaggioMartedì 05 Maggio 

 

 

1 commento »

  1. ok, tours la scarto, opteremo di piu per una visita ai giardini di ortaggi.

    Commento di Tatino the original — 18 luglio 2009 @ 15:37 | Rispondi


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