Ceccio e Benny, il nostro Blog

Martedi 05 Maggio

 

Amboise, Chenonceau, Cheverny, Chambord, Blois.

Amboise, Chenonceau, Cheverny, Chambord, Blois.

  
 
4° Giorno di Viaggio: Martedì 5 Maggio 2009
 
 
 
Tappa: Amboise, Chenonceau, Cheverny, Chambord, Blois.

Km Giornalieri: 169.6

Pieni effettuati: 1

Consumo medio: 17.5 km\l

 

 

 

 

 

 

 

Fiori
Fiori

La giornata comincia nel migliore dei modi, con la solita colazione infinita (in realtà solo per contegno verso gli altri non mi sono strafogato tutto) e poi via, direzione AMBOISE.

 Il tempo non prometto nulla di buono, è nuvolo, fa freddo e minaccia pioggia da un momento all’altro. Qualche gocciolina la prendiamo pure, ma proprio 5 minuti e quando ci si presenta il castello in tutto il suo splendore, ha già smesso.

Pausa
Pausa

La gente è cordiale ovunque, “merci” e “bon jour” sono le parole più sentite,  ma la lingua Francese è la lingua Francese, e nessuno fa nulla per cercare di aiutarti nel parlare. Visto che il costo dei biglietti dei castelli non è indifferente, decidiamo di saltare la visita interna di questo, e così passiamo un oretta a passeggiare per il paesino davvero molto bello. Benny fa cosi conoscenza della “quiche loreine“ una specie di pizza ripiena con formaggio ed altre cose strane che ancora ad oggi rimangono un mistero.

  

Per la cronaca, la città di Amboise è quella in cui Leonardo Da Vinci ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. Siamo infine ripartiti per Chenonceau, ma prima ancora una sosta per fare benzina e per fare un po’ di spesa, sia per il pranzo che per la cena, visto che mangiare ai ristoranti in questi posti è molto costoso.

 P.S. Merita una visita il paesino di MONTRICHARD, come dice Benny, una bomboniera.

Il Castello di CHENONCEAU lo conoscono tutti, ed è quello che si vede sempre nelle varie immagini che si trovano in internet. Emblematica la foto dell’immenso castello con le sue massicce fondamenta che si posano armoniche sul fiume,  la Loira, che placida scorre sotto di esso. Le aspettative erano tante, soprattutto per me, in realtà alla fin fine è stato una grossa delusione.

Il Castello non è molto grande e solo le sapienti foto turistiche lo fanno sembrare immenso; gli interni sono spogli, non c’è quasi nulla, le uniche stanze degne di essere visitate sono le cucine, immense e piene di vecchi attrezzi dell’epoca. Pentole mestoli forni pozzi per tirare su l’acqua e girarrosti davvero notevoli che servivano un tempo per cucinare la selvaggina negli immensi caminetti. Curiosa la posizione di tale cucine, nei piani interrati del castello, che praticamente risultano essere al di sotto del livello del fiume.

Un fiore tra i fiori
Un fiore tra i fiori

A Benny invece gli interni sono piaciuti, in particolare le stanze di Caterina De Medici.

Castello di Chenonceau
Castello di Chenonceau
 
 
 
Una cosa che proprio non c’è andata giù è che il castello era in piena ristrutturazione, pertanto una buona parte della facciata principale era coperta da una tela pubblicitaria che riproduceva il castello stesso. Ovviamente, all’entrata si sono guardati bene dal farlo presente, e il prezzo de biglietto non era neanche ridotto, 10 euro a persona; fra le altre cose non è possibile accorgersene dall’esterno in quanto totalmente occultato dal fitto bosco (all’interno c’è anche un simpatico labirinto).
 
 
 
 
 
 
Verso le 16.00 siamo andati via, successiva destinazione il castello di CHEVERNY dove avevamo un appuntamento imperdibile, il pasto dei cani, alle 17.00 in punto.

Anche questo castello è davvero grande, con un parco intorno immenso. Curioso il fatto che fino al 1994 era abitato da una normalissima (si fa per dire) famiglia Francese. Questo è il castello che in assoluto ha il maggior numero di mobili all’interno, tutti tenuti molto bene (proprio in virtù del fatto che era abitato fino a pochi anni fa). Sarebbe stato perfetto per noi. La piscina avanti al portone sarebbe stata la nostra chicca.

Alle 17.00 in punto eravamo in postazione davanti al recinto dove all’incirca 100 cani, un incrocio fra Fox Terrier Inglesi e Poitevin Francesi aspettano trepidanti il pasto.

I due addestratori, che a loro dire conoscono a memoria il nome ed il pedigree di ogni singolo cane, portano della carne (100kg in estate e 60Kg in inverno) all’interno del recinto, mentre i cani sono al momento tenuti a bada da una cancellata.

 
Villandry
Villandry

 

Cani 
Cani

Dopodiché dispongono il pasto su di una linea retta lunga 6 metri circa. A quel punto i cani, che nel frattempo impazziscono fiutando l’aria, non aspettano altro che il fatidico scocco della campana che indica l’orario del loro pasto.

Gli addestratori aprono il cancello e i cani si fiondano verso la carne con un rumore assordante, tenuti a bada solo dalle grandi fruste che i due uomini gli agitano davanti. Al loro via però, succede tutto in un lampo. 100 bocche affamate sbranano di tutto, si azzuffano fra di loro per un pezzo o per un altro, fiutano impazziti l’uno fra l’altro per scovare qualche piccolo rimasuglio di carne; infine quando nemmeno il più piccolo pezzo d’osso è visibile, placidi cominciano a leccarsi i baffi, due bisognini e poi via, all’interno delle cucce. Il tutto, dall’inizio alla fine dura circa tre minuti, davvero una cosa impressionante.

Penultima tappa della giornata il castello di Chambord….bè, che dire, nulla, perché la maestosità di tale maniero ci lascia senza parole. Immenso, gigantesco, titanico a dir poco. Lo vediamo solo da lontano, perché per visitarlo ci vorrebbero almeno due giorni, e per noi si sta facendo tardi. Entriamo nella sua proprietà con la moto, un cartello ci avvisa che siamo nelle foreste di Chambord, almeno 5 km prima di riuscire a vedere le alti torri che spiccano contro il cielo, maestose in tutto il loro splendore.

 Il tempo di scattare qualche foto, che non rendono affatto l’idea della sua magnificenza e via, ormai è troppo tardi e una altro castello ci aspetta, quello di Blois.
 Ma qui arriviamo davvero tardi, sono le 19.00 e il castello ha chiuso già da una mezz’oretta buona. Un rapido giretto per la cittadina e poi via, si fa rientro alla base….anche oggi  è andata.

 Lunedi 04 MaggioMercoledì 06 Maggio

3 commenti »

  1. …A noi il castello di Chenanceau è piaciuto molto, sia dentro che fuori.
    Ma lo abbiamo visitato nel 1999.
    Mentre eravamo ad Amboise abbiamo vissuto l’ esperienza della Eclisse Totale !

    Commento di Antonio Tempora — 12 luglio 2009 @ 08:40 | Rispondi

    • Deve essere stata un esperienza fantastica, eclissi totale più castello di amboise. Noi purtroppo abbiamo trovato Chenonceau tutto impacchettato per lavori, senza un solo cartello ad avvisare i visitatori, molto scorretto, anche perchè, come ricorderai, da fuori non vedi nulla, peccato.

      Commento di twinspak — 13 luglio 2009 @ 09:29 | Rispondi

  2. prendo nota del pasto dei cagnacci e non mancherò di andalo a vedere. Però…. amazza quanto costa visitare i castell

    Commento di Tatino the original — 18 luglio 2009 @ 15:04 | Rispondi


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